LE COPPIE OMOSESSUALI HANNO DIRITTO ALLA VITA FAMILIARE

Lo afferma la Cassazione nella sentenza n.4184 depositata giovedì 15 marzo, destinata a far discutere.
Una coppia gay che chiede il riconoscimento del proprio matrimonio contratto all’estero al comune di Latina dove sono residenti;  i due uomini si erano sposati nel 2002 a L’Aja ed avevano poi chiesto la trascrizione del certificato di nozze, come atto pubblico. Sebbene la Cassazione abbia respinto il ricorso affermando che le coppie omosessuali, con l’attuale legislazione “non possono far valere il diritto a contrarre matrimonio né il diritto alla trascrizione del matrimonio celebrato all’estero”, nella motivazione della detta sentenza viene tuttavia riconosciuto che le coppie omosessuali hanno il “diritto alla ‘vita familiare”‘ e a “vivere liberamente una condizione di coppia” con la possibilità, in presenza di “specifiche situazioni”, di un “trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”. La Cassazione, art. 2 della Costituzione alla  mano, ricorda che “spetta al Parlamento, nell’esercizio della sua  piena discrezionalità, individuare le forme di garanzia e di  riconoscimento per le unioni” omosessuali, “restando riservata alla Corte costituzionale la possibilità di intervenire a tutela di  specifiche situazioni”. La Suprema Corte, infatti, riconosce che “in  relazione ad ipotesi particolari” come per esempio nel caso di  assegnazione della casa, è “riscontrabile la necessità di un  trattamento omogeneo tra la condizione della coppia coniugata e quella della coppia omosessuale”, pur ricordando che “è escluso il diritto fondamentale  di contrarre matrimonio a due persone dello stesso sesso”.

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