L’A.N.E.I.S. (Associazione Nazionale Esperti di Infortunistica Stradale) torna sul decreto liberalizzazioni, in particolare, sulla riforma dell’art. 139 del Codice delle Assicurazioni, introdotta dal recente decreto che ha posto nuovi e più stringenti limiti al risarcimento del danno alla persona.
“Intendiamo difendere il diritto degli assicurati a farsi risarcire il danno subito – ha spiegato il Presidente di A.N.E.I.S, Luigi Cipriano – intorno alla norma si è creata un’interpretazione particolarmente restrittiva e sicuramente ‘interessata’ da parte delle imprese di Assicurazione che nei fatti ha portato alla rinuncia da parte di molte vittime di sinistri stradali a richiedere il risarcimento, grazie alla pressante campagna pubblicitaria che le Compagnie stanno facendo attorno al colpo di frusta affermando che non sarà più risarcito: nulla di più falso! Nel frattempo numerosi medici legali hanno apertamente denunciato la pressione esercitata dalle Compagnie di Assicurazione, che con circolari operative intendono costringere i medici legali stessi a disconoscere l’esistenza delle lesioni e conseguentemente l’esistenza dei postumi, in contrasto con ogni evidenza scientifica ed obiettività clinica. I medici legali hanno denunciato la pressante ingerenza delle Compagnie di Assicurazione anche in occasione del convegno medico giuridico organizzato a Padova dalla Società Medico Legale del Triveneto sul tema ‘La diagnosi medico legale dei danni alla persona di lieve entità in RCA’, dove è stata riconfermata la centralità dell’accertamento medico legale quale presupposto unico ed indispensabile per il riconoscimento e la valutazione del danno biologico e del danno non patrimoniale in generale”.
Durante il convegno il Prof. Santo Davide Ferrara, Direttore della Scuola di Medicina Legale dell’Università di Padova, ha ribadito che: “L’aristocratica professione del medico legale non ha bisogno delle circolari delle compagnie di assicurazione”, mentre l’avv. Gian Marco Cesari, per la Federazione Italiana Diritti dell’Uomo, ha invitato i medici legali a denunciare pubblicamente questi tentativi di coercizione professionale, che possono ravvisare fattispecie criminose, quali il falso e la truffa. Infine, il Dr. G.B. PETTI, Presidente della Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione, ha ricordato per l’ennesima volta i doveri di deontologia professionale medica, e la necessita di tutelare la dignità umana delle vittime della strada.
(ANEIS, comunicato stampa 5 giugno 2012)